Definizione:
L’Anafora è una figura retorica di ordine sintattico, o figura di parola, che si basa sulla ripetizione delle parole dei versi.
Letteralmente anafora deriva dal greco anaphorá – da anaphérein = vuol dire: “ripetere”.
Cosa vuol dire anafora: significa ripetizione e consiste nel ripetere consecutivamente una parola o più parole, all’inizio di parti successive di un testo (periodo, frase o verso poetico), creando una specie di litania.
Spiegazione anafora:
La figura retorica dell'anafora crea un particolare effetto semantico e ritmico mettendo in rilievo un concetto o un'immagine. E' molto utilizzata nelle poesie e nelle filastrocche.
L’anafora si usa quindi perché serve per sottolineare un elemento, un concetto, un’immagine, rendendoli più vigorosi. Per questo motivo è spesso adoperata anche nei discorsi dei politici ai comizi per conferire enfasi.
Differenza tra anafora e allitterazione:
Anche l'allitterazione è una figura retorica che si basa sulla ripetizione ma mentre per l'anafora la ripetizione è relativa ad una parola o ad una frase, per l'allitterazione riguarda i fonemi e le parti di una parola.
Approfondisci:
Esempi letterari di Anafora:
Gli esempi tratti da testi e poesie famose sono il modo migliore per comprendere pienamente il significato dell'anafora e perché viene utilizzata.
per me si va nell'eterno dolore,
per me si va tra la perduta gente."
(Dante, Inferno, Canto III, vv.1-3)
questi ne' cor mortali è permotore;
questi la terra in sé stringe e aduna; "
(Dante, Paradiso, Canto I, vv.115-117)
s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil en profondo;
s’i’ fosse papa, serei allor giocondo,
ché tutti ’ cristiani embrigarei;
s’i’ fosse ’mperator, sa’ che farei?
a tutti mozzarei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi’ madre.
S’i’ fosse Cecco com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasserei altrui."
(Cecco Angiolieri, S’i’ fosse foco, Sonetti, 86)
sei nella terra nera
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor."
(Giosuè Carducci, Pianto antico, vv.13-16)
(Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Cap. VIII)
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti
piove su i mirti
divini..."
(Gabriele D'Annunzio, La pioggia nel pineto, vv.10-15)
piove viene ripetuto per ben 6 volte, nella prima strofa, producendo un effetto di enfasi e ritmo.
Esempi di filastrocche con Anafora:
L'espediente letterario dell'anafora è molto utilizzato nelle filastrocche per bambini. Eccone alcuni esempi:
chi sta zitto non dice niente;
chi sta fermo non cammina;
chi va lontano non s’avvicina;
chi si siede non sta ritto;
chi va storto non va dritto;
e chi non parte, in verità,
in nessun posto arriverà"
(Gianni Rodari, Filastrocca impertinente)
ha perso il tram di mezzogiorno,
ha perso la voce, l’appetito,
ha perso la voglia di alzare un dito,
ha perso il turno ha perso la quota,
ha perso la testa (ma era vuota),
ha perso le staffe ha perso l’ombrello,
ha perso la chiave del cancello
ha perso la voglia ha perso la via;
tutto è perduto fuorché l’allegria."
(Gianni Rodari, Giovannino Perdigiorno))