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Letteratura

Sillabazione metrica

Divisione in sillabe del verso

Spiegazione ed esempi

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L’armonia e la cadenza dei versi poetici è determinata dal numero di sillabe che compone il verso.

La sillaba è l’unità di misura del verso e contare il numero di sillabe di cui il verso è composto permette di stabilire la sua misura (metro).



Differenza tra sillabazione grammaticale e metrica

Nella sillabazione del verso bisogna partire dalla premessa che le sillabe metriche non sempre corrispondono alle sillabe grammaticali (ovvero quelle ottenute in base alle regole grammaticali di suddivisione delle parole).


Per esempio, se prendiamo il primo verso del celebre sonetto di Dante Alighieri, Tanto gentile e tanto onesta pare, e lo sillabiamo grammaticamente e metricamente, vediamo che è composto da:

  • 13 sillabe grammaticali - Tan | to | gen | ti | le | e | tan | to | o| ne | sta | pa | re.
  • 11 sillabe metriche - Tan | to | gen | ti | le e | tan| to | one| sta | pa | re – fusione di o e ne.

Anche il secondo verso del Canto I dell’Inferno di Dante, ci dà come risultato un numero di sillabe metriche diverso dalla scansione grammaticale:

  • 12 sillabe grammaticali - Mi | ri | tro | vai | per | u| na | sel | va | o | scu | ra.
  • 11 sillabe metriche - Mi | ri | tro | vai | per | u| na | sel| va o| scu | ra – fusione di va e o.

Il conteggio metrico infatti non si basa sulla grafia delle parole, ma i versi poetici si formano e si distinguono in base a una scansione sillabica che deve tener conto:

  • della posizione degli accenti;
  • delle figure metriche della sinalefe, dialefe, sineresi, dieresi.


Posizione degli accenti e scansione metrica:

A seconda di come cade l’accento si distingue tra:


  • parola piana → quando l’accento cade sulla penultima sillaba – es: amánte – in questo caso le sillabe metriche coincidono con le sillabe grammaticali;
  • parola sdrucciola → quando l’accento cade sulla terzultima sillaba – es. móbile – in questo caso si conta una sillaba metrica in meno rispetto alle sillabe grammaticali;
  • parola tronca → quando l’accento cade sull’ultima sillaba – es: virtù – in questo caso si conta una sillaba metrica in più rispetto alle sillabe grammaticali;

Analogamente nei versi tenendo conto della loro parola finale (detta anche clausola) si distingue tra:


  • verso piano → Es.: Me ne andavo al mattino a spigolàre (Mercantini) - quando l’accento cade sulla penultima sillaba;
  • verso sdrucciolo → Es.: Ei fu siccome immòbile (Manzoni) - quando l’accento cade sulla terzultima sillaba;
  • verso tronco → Es.: di luce e di calòr (Carducci) - quando l’accento cade sull’ultima sillaba.

Per il computo delle sillabe metriche l’ultima parola del verso viene considera sempre piana, anche se è tronca o sdrucciola, per cui l’ultima sillaba accentata viene ritenuta la penultima del conteggio delle sillabe metriche.





Esempi in base alla tipologia del verso:


Verso piano  → le sillabe metriche coincidono con le sillabe grammaticali:

es: Soffermati sull’arida spónda (A. Manzoni, Marzo 1821)

la penultima sillaba è la nona (spón) per cui il verso è di 10 sillabe metriche e 10 grammaticali, ed è un decasillabo.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Sof fer ma ti sul l'a ri da spón da


Verso sdrucciolo  → si conta una sillaba metrica in meno rispetto alle sillabe grammaticali:

es: Esse non bevono non màngiano (U. Betti, Gli angeli)

la penultima sillaba è la ottava (màn) per cui il verso è di 9 sillabe metriche e 10 grammaticali, ed è un novenario.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Es se non be vo no non màn gia no


Verso tronco  → si conta una sillaba metrica in più rispetto alle sillabe grammaticali:

es:Tranne tua madre che non dormirà (C. Govoni, Nel cimitero di Corbetta)

la penultima sillaba è la decima (rà) per cui il verso è di 11 sillabe metriche e 10 grammaticali, ed è un endecasillabo.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Tran ne tua ma dre che non dor mi


La posizione dell’ultimo accento è essenziale quindi per definire la misura di ogni verso ed anche la sua denominazione. Un ulteriore esempio basato sui primi quattro versi dell’ode di Parini, Il brindisi, dimostra come versi di diverso tipo vengano considerati tutti versi piani ai fini della scansione sillabica:

" Volano i giorni rapidi
Del caro viver mio:
E giunta in sul pendìo
Precipita l’età.
…"


1 2 3 4 5 6 7 8
Vo la no i gior ni pi di
del ca ro vi ver o  
e giun ta in sul pén dio  
pre ci pi ta l'e    


Il primo verso è sdrucciolo, i due centrali sono piani ed il quarto è tronco, ma vengono considerati tutti piani e sono tutti settenari.


Come si fa la numerazione delle sillabe metriche:


Nella versificazione italiana la numerazione delle sillabe dei versi si fa dunque considerando l’ultima sillaba accentata come la penultima del conteggio complessivo.

In base a questo criterio vediamo alcuni esempi, contando le sillabe dall’inizio del verso:

Ne’ cupi sconforti (G. Pascoli, La piccozza, v.27)

l’ultimo accento tonico cade sulla quinta sillaba il verso sarà quindi un senario (composto cioè da 6 sillabe) .


1 2 3 4 5 6
Ne' cu pi scon fòr ti


  • Torna a fiorir la rosa (G. Parini, La educazione, v.1)

l’ultimo accento tonico cade sulla sesta sillaba il verso sarà un settenario (composto cioè da 7 sillabe)  .


1 2 3 4 5 6 7
Tor na a fio rir la sa


Differenze con la versificazione francese


Perché si parla di versificazione italiana? Perché si differenzia da quella francese, infatti la numerazione sillabica italiana, rispetto quella francese e provenzale (che considera l’ultima sillaba accentata l’ultima del verso) comporta un numero di sillabe in più.


In base a ciò:

  • all’endecasillabo italiano (composto da 11 sillabe e l’accento finale sulla decima sillaba) corrisponde il decasillabo francese (dieci sillabe e accento finale sulla decima);
  • al novenario italiano corrisponde l’ottosillabo francese, ecc.


Figure metriche


Il conteggio del numero di sillabe contenute in un verso dipende anche da alcune regole fonetiche, o figure metriche, che in caso di nessi vocalici, ovvero di più vocali consecutive nella stessa sillaba, regolano la sillabazione.

Le figure metriche sono:

  • la sinalefe e la dialefe che intervengono sul legame tra due parole contigue di uno stesso verso;
  • la sineresi e la dieresi che intervengono analogamente ma all’interno di una parola.

Per esempio, per effetto della figura metrica della sinalefe, questo verso sillabato metricamente ha 11 sillabe:

  • Mi ritrovai per una selva oscura -(Dante, Inferno, v.2)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Mi ri tro vai per u na sel va o scù ra

Sinalefe

Accento




Conclusione


Riepilogando, per stabilire l’esatta misura del verso, è necessario:


  • dividere il verso in sillabe;
  • verificare la presenza di figure metriche che possono influire sul computo sillabico;
  • considerare la posizione dell’accento nell’ultima parola del verso.








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